Nell’estremo nord-est della Romania, ai confini con l’Ucraina, il delta del Danubio è più selvaggio che mai. Regala scorci di natura autentica e tramonti idimenticabili.
Qui c’ è “Ultima Frontiera”, centinaia di ettari dove i padroni non sono gli uomini ma i cavalli allo stato brado, vacche, tori e naturalmente una ricca avifauna. Per arrivare sino a questo sperduto lembo d’Europa ci siamo affidati a Skua Nature che ha sede nel vercellese, un’organizzazione specializzata nel trovare location per fotografi naturalisti. Volo Milano-Bucerest, dalla capitale in auto sino a Tulcea e poi due ore di barca veloce. Alla fine abbiamo messo piede a “Ultima Frontiera” dove ha sede un resort dotato di tutti confort (wi-fi compreso). Intorno nessuna traccia umana, niente strade asfaltate, niente negozi, niente bar. Solo il delta del Danubio con le sue meraviglie naturali.
A “Ultima Frontiera” Skua Nature” ha messo alcuni capanni dotati di vetro riflettente sottilissimo e dei capanni mobili collocati a secondo delle esigenze. Ma quello che non ti aspetti sono le potenzialità in caccia vagante. Solo un esempio: il primo giorno, accompagnati da esperte guide ornitologiche, abbiamo fotografato dal nostro fuoristrada, in due diverse occasioni, il picchi nero. Distanza: 10-15 metri, su ramo e a terra vicino ad un ceppo. Immagini fantastiche anche grazie all’ottima luce.
Le ghiandaie marine sono ovunque, nella zona paludosa, in quella di bosco e in una zona rurale abbandonata. Si possono fotografare perfine nell’erba. Uno dei capanni ci ha permesso l’incontro con il rarissimo sciacallo dorato e con il martin pescatore, fotografato nel rito del corteggiamento e poi nella fase di accoppiamento. I gruccioni erano appena arrivati e si lasciavano ritrarre dall’auto mentre da un altro capanno abbiamo immortalato il codirosso maschio e femmina e l’usignolo maggiore.
A “Ultima Frontiera” si può fare anche tutto da soli. Si prende una delle auto elettriche e si va in giro a fotografare. In questo modo abbiamo fissato immagini ottime di basettino, pendolino, stiaccino, calandrella, bigiarella, cannaiola. Tra gli aironi il più comune è quello rosso ma non mancano garzette e airone bianco maggiore. Presenti, in una determinata area, i limicoli. Soprattutto combattenti, piro piro, gambecchi nani e totani mori.
Insomma alla fine del soggiorno avevo personalmente nel carniere 11 specie nuove e fotografo da oltre vent’anni.
Provate anche voi.
Alcuni scatti effettuati con “LA LAMA”
Fotografie e racconto di Lorenzo Zuntini.
Grazie per aver postato il mio racconto.
Lorenzo Zuntini
Cavoli che escursione ! meno male che in Europa ci sono ancora posti come questi. Lorenzo complimenti per le foto e per il racconto dettagliato.
E deve essere proprio un gran bel posto!! Dai Zuntini organizza un pullman che ci andiamo tutti! Belle foto con la lama.
..ma allora certi “paradisi” esistono!
complimenti per il racconto e le belle foto.
Fantastico, grazie!
ciao, bellissimo posto, sembra il paradiso in terra, bellissimo racconto e bellissime le fotografie… mi piace molto lo sciacallo, ha una luce degna del soggetto ed uno sguardo “intrigante”…posto da andare a visitare se si ha appena le possibilità, mi aggrego a paolo, organizza un pulmann che si parte…
PS devo dire che la lama, fa il suo sporco lavoro, a questo punto, è il teo e la sua reflex che è una s…a….
scherzo teoooooooo, aspettiamo quello che canta……
Lorenzo l’anno prossimo vengo anch’io!!!1