Sono le 3:00 del mattino mentre io e il mio fidato socio Max entriamo nel capanno appena piazzato, fa freddo, e la nottata è ancora lunga. Il gelo inizia a penetrarci nelle ossa e il sonno inizia a farsi sentire, ma guai ad addormentarsi tutto potrebbe succedere, dobbiamo rimanere vigili, gli spiriti potrebbero arrivare, bisogna rimanere immobili e zitti ogni piccolo rumore potrebbe non farli apparire. I minuti passano lenti come ore e la tensione inizia a farsi sentire, sono le 4:00 è l’ora degli spiriti, speriamo arrivino, ma un sinistro silenzio non fa presagire nulla di buono. Il tempo passa e tutto tace forse hanno deciso di non farsi vedere, forse hanno deciso all’ultimo di cambiare zona. Ormai completamente intorpidito dal gelo guardo l’ora sono le 4:40, niente ancora, arriveranno mai? Poi come per incanto un frullare d’ali passa rasente al tetto del capanno, poi ancora uno e ancora un’altro, gli spiriti sono arrivati, sono davanti a noi a una decina di metri, è buio non riusciamo a vederli, d’un tratto iniziano il loro canto, sibili acuti, colpi d’ali, ma niente è ancora tutto buio. Il sole sta per nascere e un tenue barlume di luce si diffonde tutto intorno, eccoli, riusciamo a vedere agitarsi solo il bianco della loro coda, sono bellissimi, danzano, lottano, cantano, l’emozione si alza come il caldo sole che puntuale con i suoi raggi d’oro inizia ad accarezzare dapprima le fronde degli alberi poi piano piano i prati ghiacciati, eccoli bellissimi, gli spiriti del bosco ora sono perfetti davanti a noi, li osserviamo stupiti come la prima volta, ma è il momento di dare il via alle danze, è ora che gli otturatori cantino e catturino le immagini che questi meravigliosi animali ci stanno regalando.
Ore 8:50 come gli spiriti sono arrivati tutto in momento sono spariti, spariti fino all’indomani.
Grazie meravigliosi animali, ci avete donato ore di emozioni impagabili, uniche.
Un saluto a tutti
Il Serpy
Bello il racconto e soggetto super…complimenti!
Emozionante, bellissimo… bravi!!!!
ciao, i tuoi racconti, come le tue fotografie, riescono a farti sembrare di essere li… mi sembrava di sentire il freddo ed il frullare d’ali degli “spiriti”… con questo racconto si capisce veramente cosa vuol dire “cercare” lo scatto… e questo è quello che ci ha spinto a creare questo blog, poter trasmettere l’emozione anche con il racconto oltre che con lo scatto… molto molto bravo
bel racconto.. ma qui le foto parlando da sole ! c’è anche la foto che hanno usato per fare il logo delle Orobie. Ecco a chi l’hanno rubata !
spledida esperienza e immagini complimenti
saluti carlo
Grazie a te per questo vivido racconto.